Da Sottomarina a Chioggia sulle tracce della Madonna della Navicella

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Il 24 giugno del 1508 un forte temporale si abbatté su Chioggia e Sottomarina. Pioggia, vento e tempesta avevano sferzato per molte ore il litorale. Verso sera la burrasca cessò e l’ortolano Baldissera Zalòn si recò negli orti, dove oggi sorge il santuario, per vedere i danni. Baldissera era un contadino semplice, che viveva del lavoro negli orti. Si sentì chiamare per nome; si voltò e vide una Signora vestita di nero, seduta sopra un tronco arenato sulla spiaggia. La Signora era la Madre di Gesù, gli fece coraggio ed lo invitò a recarsi dal vescovo per avvertirlo che i peccati dei chioggiotti sfidavano Dio e dovevano fare penitenza per evitare castighi peggiori. Poi salì su una navicella in riva, ma prima di allontanarsi e scomparire, aprì il suo mantello mostrando il corpo di Gesù ferito e sanguinante, ridotto così dai peccati dei chioggiotti. Baldiserra andò dal vescovo, il quale organizzò un pellegrinaggio sul luogo dell’apparizione e l’affluenza dei fedeli divenne sempre più consistente giorno dopo giorno. In poco tempo qui venne costruita una cappella e nel 1515 un santuario, che però venne distrutto da Napoleone nel 1814, costruendo al suo posto un Ridotto militare francese. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale il Ridotto fu abbattuto per volere del popolo clodiense e nel 1952 si costruì l’attuale chiesa, consacrata il 24 giugno 1958. L’immagine e lo “zocco” di legno sono conservati nella basilica di San Giacomo.